Bari, (Puglia)
visitata nel gennaio 2016.

Approfittiamo dell’ospitalità di un amico caro per recarci nel cuore del centro storico di Bari, ovvero la meglio nota“Bari vecchia”. Passeggiamo per una giornata intera alla scoperta dei sui tesori artistici, testimonianza di una lunga storia millenaria in cui si sono incrociate culture diverse, lasciando ancora oggi tracce indelebili del loro passaggio. La città si presenta molto accogliente e incontriamo qualche gruppo di turisti per lo più “locali”, camminiamo a testa alta per le strade e inevitabilmente ci tornano in mente i personaggi della sua storia. Bari è stata un’ importante città portuale dei peucezi dell’Illiria, poi un municipio romano, successivamente capitale dell’impero bizantino, passerà sotto il dominio dei normanni di Roberto il Guiscardo, degli svevi e degli spagnoli.

Iniziamo la nostra visita con la “Cattedrale di San Sabino” costruita su modello della “Basilica di San Nicola” e sulle rovine di “Santa Maria Assunta” (1034) duomo bizantino distrutto dai normanni, i cui resti si trovano nella cripta dove sono conservate le reliquie del santo. Consacrato nel 1292 l’edificio finito si distingueva dal precedente per forma e dimensione, i matronei, la cupola, il transetto di poco più grande della larghezza delle navate, sono elementi architettonici che rientrano nel gusto estetico del romanico pugliese, mentre dell’edificio più antico rimangono solo alcune tracce della pavimentazione e le antiche colonne, che secondo la tradizione furono trasportate da Costantinopoli a Bari in omaggio alla cattedrale custode delle relique del santo. Nel corso del XVI secolo e del XVIII secolo la cattedrale subì numerosi interventi e solo nel XIX secolo si ritornò alla sua forma originaria del periodo medievale, negli anni cinquanta del XX secolo anche gli arredi furono ricollocati secondo il gusto romanico. La facciata a spioventi è divisa in tre parti da due robuste lesene, in cui sono inseriti i tre portali d’ingresso di epoca barocca ma che ancora conservano gli architravi delle porte del XI secolo. Il rosone restaurato negli anni ’30 del secolo scorso conserva la ghiera originale con figure mostruose e fantastiche che ritroviamo anche nelle mensole. Giriamo intorno all’edificio per poter veder le bellissime gallerie esafore e parte della cupola decorata con motivi che ricordano l’arte islamica. Probabilmente l’edificio circolare a sinistra della cattedrale era in origine il battistero medievale, comunemente conosciuta come la “Trulla” viene citata in un documento del 1032 e subisce notevoli interventi di restauro nel XVII, XVIII e XIX secolo. Quando entriamo all’interno della cattedrale veniamo subito colpiti dalla semplicità e dalla nudità dello spazio architettonico, al contrario di quanto avvenuto nella Trulla, qui tutte le decorazioni barocche dell’artista partenopeo Domenico Antonio Vaccaro sono state rimosse riportando l’edificio alla sua forma originaria, le otto colonne della navata sorregono quelli che sono dei finti matronei con stupende trifore, mentre al centro della navata si trova il pulpito del XI secolo.

Certamente l’edificio più noto della città resta la “Basilica di San Nicola” fondata alla fine dell’ XI secolo durante il regno normanno per accogliere le spoglie del santo. Per secoli è stata luogo di passaggio per i pellegrini diretti sia a Roma che in terra santa, il suo stile architettonico contiene infatti diverse influenze, inserendo elementi cari al nord europa e modelli campani-cassinese che diventeranno caratteristiche fondamentali del romanico pugliese. La chiesa in origine presentava quattro torri ai lati, due delle quali vennero abbattute dopo il terremoto del 1456 e una cinta muraria che la isolava dal resto dell’abitato, quest’ultima venne rimossa con il nuovo assetto architettonico degli anni venti del secolo scorso. Attualmente la facciata si presenta divisa in tre parti da due lesene la cui base è costituita da due colonne antiche, dal portale maggiore decorato con bellissime colonne sorrette da leoni su mensole e da altri due portali laterali mentre il rosone e le bifore la decorano e ne alleggeriscono il peso. Inevitabilmente ci perdiamo nei dettagli delle decorazioni degli stipiti e degli archivolti, ma anche dall’eleganza architettonica dell’edificio nel suo interno, dove conserva un’ atmosfera austera e solenne, la chiesa presenta la navata centrale interrotta da tre arconi trasversali che furono un rimedio ai danni del terremoto del 1456, uno splendido pavimento con tarsie marmoree sui cui poggia la nota “Cattedra del vescovo Elia” del IX secolo. Degno di attenzione è il monumento di Bona Sforza regina di Polonia realizzato nel XVI secolo senza dimenticare il ciborio sicuramente il più antico conservato in Puglia. Scendendo dalla scala a destra dell’ abside ammiriamo il rilievo decorativo del sepolcro del vescovo Elia, decorato con una targa votiva. La cripta che si trova sotto il transetto fù consacrata nel 1089 da Urbano II ed è costritutita da trentasei campate coperte da volte a crociera di cui le colonnine conservano bellissimi capitelli, alcuni dei quali sono presenti nella galleria fotografica di quest’articolo.

Purtroppo una visita veloce è stata la nostra passeggiata al “Castello normanno-svevo di Bari” l’antica fortezza medievale riadattata nel quattrocento a palazzo residenziale. Inserito all’interno delle mura cittadine abbattute nel ‘800, fù probabilmente voluto da Ruggero II re di Sicilia e costruito nel 1133 dopo l’avvenuta conquista della città dalle truppe normanne, alcuni ritrovamenti dell’epoca greco-romana portano all’ipotesi dell’esistenza di una fortezza già in tempi antichi.

Altri edifici che abbiamo voluto inserire in questo nostro Reportage sono l’affascinante “Palazzo Fizzarotti” ampliato tra il 1905 eil 1907 dall’architetto Ettore Bernich e Augusto Corradini in uno stile che riprende i canoni dell’architettura gotica veneziana. Infatti il palazzo celebra la liberazione della città dall’invasione turca da parte della flotta della Serenissima avvenuta nel 1022. Altra costruzione moderna che merita sicuramente una visita è il “Palazzo dell’Acquedotto Pugliese” edificato nel 1924 per ospiare la sede centrale dell’Ente Acquedotto Pugliese, progettato da Cesare Vitantonio Brunetti che lo ideò con facciate ricoperte da un rustico bugnato, mentre la decorazione all’interno fù affidata allo stile liberty di Duilio Cambellotti che sulla tematica centrale dell’acqua incentrò il suo intero lavoro. E’ già sera quando passeggiamo dinanzi al “Teatro Piccinni” costruito tra il 1913 e il 1854 da Antonio Niccolini già autore del San Carlo di Napoli, e il famoso “Teatro Petruzzelli” progettato dall’ingegnere bitontino Angelo Cicciomessere e inaugurato il 4 febbraio del 1903, qualche ultima foto ricordo dal porto e porgiamo il nostro arrivederci al capoluogo pugliese.

La Redazione.

Link consigliati:

Wikipedia – Bari

Comune di Bari – sezione cultura e turismo

 

Video Reportage: