Parigi, (Francia)
Parigi, Francia

visitata nel gennaio 2012

La capitale francese offre per gli appassionati d’arte una vasta scelta tra galleria private e musei istituzionali che con i loro eventi contribuiscono a rendere Parigi un interessante centro artistico internazionale. La nostra prima tappa è il grande Museo del Louvre, l’ingresso dell’ala Richelieu si presenta con la tanto discussa piramide di Leoh Ming Pei del 1989 a cui ormai siamo abituati dopo così tante visite, entriamo e ci lasciamo trasporate dalla scala mobile sino al piano inferiore della biglietteria. Le immense sale e i corridoi comportano un grande sforzo da parte del visitatore, numerose opere delle più grandi scuole artistiche dall’antichità all’età moderna si susseguono durante il percorso espositivo tra i più lunghi al mondo. Le sale dell’arte antica e classica presentano reperti delle grandi cività della Mesopotamia, Egitto, Grecia e dell’ impero romano. La maestosa coppia di tori alati con testa umana provenienti dal cortile di Sargon II re degli assiri, rinvenuti a Khorsabab in Iraq è un’opera imperdibile, della collezione egizia segnaliamo lo scriba di Saqquara, realizzato nell’Antico Regno tra la IV e la V dinastia (2620-2350 a.c.) in cui il naturalismo e l’alto virtuosismo dell’artista rendono quest’opera un esempio massimo dell’arte egizia. Proseguiamo per le sale dedicate all’arte greca, lungo la scala ci accoglie la Vittoria di Samotracia di epoca ellenistica del 190 a.c., salutiamo rapidamente la Venere di Milo del 100 a.c., circondata dai turisti, per visitare la sala meno frequentata dell’arte Etrusca, dove si trova un celebre monumento funebre rinvenuto a Cerveteri, realizzato nel 510 circa a.c. interamente in terracotta. Si conclude il percorso dell’arte classica con l’impero romano di cui il Louvre ne custodisce una vasta collezione di reperti, tra cui numerosi vasi a figure dipinte in gran parte provenienti dall’Italia meridionale.

La nostra visita continua per le sale della pittura francese accompagnati dalle opere di Georges de La Tour, Nicolas Poussin, Jean Watteau, Jean Baptiste Simèon Chardin, Jean Honoré Fragonard, Jacques Louis David, Thèodore Géricault, Eugéne Delacroix, Jean Auguste Dominque Ingres. Le sale della pittura italiana sono tra le più belle del museo, vi sono esposte le opere fondamentali della storia delle arti visive, ne vogliamo ricordare alcune: la “Maestà” di Cimabue (1270), il “San Francesco” di Giotto (1295-1300), “L’icoronazione della Vergine” del Beato Angelico (1430-1432), il “Ritratto di Sigismondo Malatesta” di Piero della Francesca (1451), “La battaglia di San Romano” di Paolo Uccello (1455-1456), il “San Sebastiano” di Andrea Mantegna (1480), “La vergine delle rocce” (1483-1486) e la sempre affollata “Gioconda” di Leonardo Da Vinci (1503-1514), il “Ritratto di Baldassare Castiglione” di Raffaello (1514-1515), il “Concerto campestre” di Tiziano Vecellio (1510), “Le nozze di Cana” del Veronese (1562-1563), “La buona ventura” del Caravaggio (1594). Si prosegue il reportage ammirando la scuola fiamminga con Jan Van Eyck, Hans Memling e Peter Paul Rubens, e poi la scuola olandese con le opere di Hieronymus Bosch, Frans Hals e Johannes Vermeer, la sala della pittura tedesca con le opere di Albrecht Durer, Lucas Cranach il vecchio e Hans Holbein il giovane. Il percorso lungo la sala della pittura spagnola si compone dei capolavori di El Greco, Francisco de Zurbaran, Bartolomeo Estaban Murillo e il celebre Francisco Goya. Nella sala della pittura inglese incontriamo i grandi maestri tra cui Thomas Gainsborough, John Constable e William Turner. Consigliamo di visitare anche le sale dedicate alla scultura e all’arte islamica, molto suggestivo è il percorso sotterraneo che segue le fondamenta del palazzo medievale del Louvre. Molti critici hanno posto in dubbio il senso dell’esistenza di costituire musei così enormi, difficili da apprezzare per il visitatore per l’eccessiva quantità di opere presenti. Secondo questa ipotesi si potrebbe, tramite una redistribuzione e ricollocazione delle opere nei luoghi originari e per cui erano state ideate, permettere la nascita di un turismo locale e non soltanto di massa, centralizzato, su di una vasta area metropolitana. Anche se nel caso del Louvre bisogna ricordare che il biglietto consente di uscire e rientrare durante la stessa giornata.

Dopo il Louvre ci dirigiamo verso quello che è per noi il simbolo di Parigi, non intediamo la magnifica Torre Eiffel, ma l’antica Cattedrale di Notredame sulla “ile de la Citè”. L’edificio venne costruito a partire del 1163 per volere del vescovo Maurice de Sully, con l’intervento di varie maestranze che si susseguirono nel tempo. All’interno della nostra galleria fotografica si possono ammirare alcuni particolari delle torri, delle chimere e delle decorazioni nelle strombature degli archi dei tre portali sulla facciata maggiore. Lo stile gotico si manifesta in tutte le caratteristiche del edificio sia all’ interno che all’esterno, assistiamo così ad un distacco dai canoni dello stile romanico, sia nell’architettura che nelle arti plastiche.

Proseguiamo la nostra visita al Centro Georges Pompidou, il museo nazionale dell’arte moderna ma anche centro di ricerca delle arti multimediali, ci soffermiano per un pò sul bordo della fontana meccanica, di sera è sicuramente una piazza suggestiva, con le persone che si soffermano, chiacchiarano, passeggiano. L’edificio è stato costruito da un gruppo di architetti formato da: Renzo Piano,Gianfranco Franchini, Richard Rogers, Sue Rogers, Edmund Happold e Peter Rice, che dopo essersi aggiudicati il concorso pubblico indetto nel 1971 si misero al lavoro. Esempio per l’architettura moderna, Il Centro Pompidou è costituito prevalentemente di vetro e acciao, quest’ultimo in gran parte utilizzato per tubature di diverse dimensioni e ricoperto da colori dai toni brillanti, ma l’elemento che lo contraddistingue è la scala mobile coperta che serpeggia lungo la facciata esterna e che ci regala un ottima veduta dall’alto della città illuminata. La collezione del museo è composta da grandi capolavori dell’arte contemporanea, ci soffermiamo sulla storica e sempre provocatoria “Fontana”  del 1911 del dadaista Marcel Duchamp, ricordiamo il “Ritratto della giornalista Sylvia Von Harden” del 1926 opera del grande Otto Dix, ci colpiscono le metallurgie di Zoltan Kenemy presente con due opere del 1962, altro discorso sono gli infanti del “Massacro degli innocenti” (1958-1989) del montenegrino Dado scomparso nel 2010, e per chi come noi ama l’arte dadaista, può immaginare la nostra commozione dinanzi alla “Testa meccanica” di Raoul Hausmann del 1920, opere spesso studiate sui libri e manuali di stroria dell’arte, ma che soltanto nella loro forma originale, reale, ci rilevano i segreti del loro fascino.

All’esterno dell’edificio, si trova la fontana meccanica realizzata da Jean Tinguely e Niki de Saint-Phalle, una coppia sposata di eclettici artisti che ricordiamo hanno dato vita al “Giardino dei Tarocchi” a Garavicchi in provincia di Grosseto, e che qui a Parigi sperimentano suggestivi effetti visivi.

Il Musèe Carnavalet è il museo della storia di Parigi, dalle sue origini all’età moderna, per tanto non raccoglie soltanto opere artistiche ma anche oggetti d’uso comune, testimonianze storiche che aiutano sicuramente a comprendere meglio la storia, la cultura e l’arte della città parigina, ricordiamo in queste sale le magnifiche caricature di Traviés, Charles Philippon, Honorè Daumier, alcuni numeri originali della rivista caricaturista “L’Assiette au Beurre” del Novecento e un dettagliatissimo plastico della città, molto curate anche le sale dove si ricostruiscono gli eventi della “Rivoluzione francese” e dei moti della “Comune di Parigi” del 1871.

La sera ci concediamo una passeggiata per il romantico quartiere di Montmartre, con i suoi artisti, i caratteristici locali pieni di turisti e l’affascinante “Basilica del Sacro Cuore” costruita tra il 1875 e il 1920 dall’architetto Paul Abadie.

Il nostro breve report nella capitale francese si conclude, era nostra intezione fornire alcuni suggerimenti, informazioni e foto raccolte dalla nostra Redazione durante la nostra visita nel centro storico di Parigi.

Link consigliati:

Comune di Parigi

 

La Redazione.

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