Perugia (Umbria)
Perugia, (Umbria)

visitata nel luglio 2012.

E’ una città particolare Perugia, non si presenta certo come una “città-vetrina”, nel senso che non possiede ampi viali alberati o simmetriche piazze rinascimentali, il suo fascino per noi risiede nella diversità degli stili architettonici presenti nel centro storico. La costruzione del primo nucleo urbano è opera degli etruschi che sfruttarono i crinali dei colli che sorvegliano il corso del Tevere,  i romani la conquistarono nel I secolo a.c. ma tuttavia si continua a parlare anche la lingua etrusca. Fù incendiata durante gli scontri tra Ottaviano e Lucio Antonio e ricostruita dall’imperatore Augusto. Con la caduta dell’impero romano viene occupata dagli ostrogoti, poi dai bizantini e dai longobardi, ma dal VIII secolo passa sotto il papato godendo così dei favori del impero carolingio con un governo vescovile. L’era comunale del XII secolo la vede protagonista nella regione del lago Trasimeno, si allea con il papa Innocenzo III negli scontri con i ghibellini e nel 1308 viene fondata l’università. Nel corso del trecento alcune casate riescono a sottrarla al potere della chiesa tra i quali i Visconti e i Fortebracci, ma nel 1540 il papa Paolo III la riconquistò obbligando la città a costruire la “Rocca Palatina”. In questi anni per le strade di Perugia avremmo potuto incrociare il Perugino, Raffaello o il Pinturicchio, artisti fondamentali senza di cui il Rinascimento dell’arte italiana non sarebbe mai stato possibile.

In piazza IV novembre inzia il nostro reportage con l’opera più conosciuta della città, ovvero la goticissima “Fontana Maggiore” costruita da Nicola e da suo figlio Giovanni Pisano tra il 1275 e il 1278 su disegno di frà Bevignate che era anche il direttore dei lavori. Il monumento presenta sulla punta, da dove zampilla l’acqua una scultura di tre ninfe che sorregono un’anfora forse opera di Giovanni, poi si compone di due vasche poligonali, la prima decorata con marmi rossi e sculture, mentre la seconda con bizzarre collonine e il ciclo scultoreo che ha come temi, le arti liberali, la filosofia, le storie della bibbia, le favole di Esopo, ma quelle che ci colpiscono in particolar modo sono le scene dei mesi dell’anno con le raffigurazioni dei vari mestieri che seguono le stagioni e i numerosi grifoni, simbolo di Perugia.

Il “Palazzo dei Priori” fù costruito dagli architetti perugini Giovanello di Benvenuto e Jacopo di Servadio, iniziarono nel 1293 e si conclusero nel 1297, ma l’aspetto attuale è opera di numerosi interventi. Dal 1371 al 1326 si svolsero i lavori voluti dai fratelli Maitani che ampliarono i dormitori, la mensa, la cucina e le sale per i consigli, poi nel XVI secolo ci furono gli interventi di Galeazzo Alessi che aggiunse alla facciata occidentale il loggiato con i tre archi. La facciata principale si distingue per la presenza della torre, per le numerose finestre, che aumentano il movimento della superficie, per la merlatura che venne ricostruita dopo un restauro ottocentesco e per il portone di ingresso realizzato con marmi rossi, in cui nell’arco superiore si trovano le statue di San Lorenzo, San Ercolano e San Costantino. La facciata che si rivolge sulla piazza si costituisce di pochi elementi, primo tra tutti il portale a sesto acuto, che si presenta con un elegante strombatura di colonne tortili. Al di sopra di esso si trovano le due statue bronzee, una raffigurante un grifone e l’altra un leone, entrambi poggiano su due mensole da cui pendono le chiavi della città di Siena sconfitta nel 1358 nella battaglia di Torrita, altro elemento importante di questo lato del “Palazzo dei Priori” è certamente la scala a gradoni circolari, recuperata solo agli inizi del novecento e precedentemente coperta da una doppia scala settecentesca.

All’interno delle sale del “Palazzo dei Priori” si trova la Galleria Nazionale dell’Umbria che non potevamo non visitare, il museo raccoglie opere dal periodo medievale al tardo rinascimento, sono tantissimi i capolavori che si possono ammirare al suo interno ne ricordiamo alcuni: le sculture di Arnolfo di Cambio, il “Christus patiens” del crocifisso realizzato dal Maestro di San Francesco nel 1272, la “Madonna con il bambino” di Duccio di Buoninsegna, il Perugino è presente nel palazzo con gli affreschi nella “sala dell’udienza del collegio del cambio” realizzati tra il 1498 e il 1550 e nel museo con alcune opere, tra cui il doppio “Polittico di Sant’Agostino” dipinto tra il 1502 e il 1523, e poi ricordiamo le opere del Pinturicchio, Beato Angelico e di Piero della Francesca. E’ sicuramente una tappa fondamentale per la conoscenza del patrimonio artistico locale e italiano.

Sempre nella piazza IV novembre intorno alla “Fontanta Maggiore” si trova dal lato opposto del “Palazzo dei Priori” la “Cattedrale di San Lorenzo” di cui subito si intuisce il mancato completamento dell’opera. Infatti su luogo dove già preesisteva un chiesa del IX secolo, nel corso del XI e XII secolo si iniziò la costruzione della cattedrale attuale, altri interventi decisivi furono realizzati da frà Bevignate durante il XV secolo. Il portale d’ingresso principale in stile barocco è opera di Pietro Carattoli, mentre  quello che si affaccia sulla piazza fu disegnato da Galeazzo Alessi e costruito da Ludovico Scalza nel 1568. Al suo interno si trova la spettacolare “Deposizione” di Federico Barocci dipinta tra il 1567 e il 1569 in cui si esprime tutta l’originalità del Manierismo.

Quello che ci siamo trovati di fronte in piazza San Francesco è un vero gioiello della scultura rinascimentale italiana, parliamo dell’ “Oratorio di San Bernardino” decorato e realizzato da Agostino di Duccio tre il 1456 e il 1461, l’artista mette in atto diverse tipologie di manufatti, sculture, alti e bassi rilievi, fregi, dimostrando anche una conoscenza delle teorie dell’Alberti e della scultura di Donatello. All’interno della piccola chiesa c’è da prestare attenzione all’altare, si tratta di un sarcofago romano. Poco distante si trova la piccola “Chiesa di San Matteo in campo d’orto” opera del XII secolo a cui fu aggiunto il campanile a vela nel XIX secolo.

Presso l’omonima porta di ingresso, si trova il “Tempio di Sant’ Angelo” ovvero una chiesa paleocristiana costruita tra la fine del V e l’inizio del VI secolo, costruita su una pianta circolare, l’interno presenta una cerchio di colonne a con al centro l’altare realizzato con una lastra romana che poggia su di una sezione di colonna. I contrafforti ed il portale d’ingresso furono aggiunti nel XVI secolo e di conseguenza si modificarono le posizioni delle finestre, ma durante i restauri del 1948 si riportò l’edificio alle sue forme originarie semplici e simboliche. Questo spettacolare monumento che non conoscevamo prima di questa visita nella città di Perugia, ci ha lasciato davvero meravigliati, e ci porta ancora una volta a riflettere sul grande patrimonio artistico che il nostro paese possiede.

Tanti altri moumenti e capolavori si possono ammirare passeggiando per il centro storico, qui ne abbiamo voluto raccontare alcuni e all’interno della nostra galleria fotografica nè trovete altri ancora, come l’ “Arco Etrusco”, su cui poi Augusto dopo ci mise il nome, l’arco è realizzato in pietra arenaria e risale al III secolo a.c., abbiamo fotografato la bellissima “Porta della Mandorla”, anch’essa di epoca etrusca e modificata nel XIV secolo, e qualche scorcio del centro storico, dell’antico acquedotto e della via Appia con il suo arco. Così anche Perugia ci strappa una promessa, a presto.

Link ufficiale:

Comune di Perugia

 

La Redazione.

 

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