Venezia, (Veneto)
Venezia, (Veneto, Italia)

visitata nell’aprile 2014.

Era ormai troppo tempo che non si tornava a Venezia, così abbiamo deciso di ripercorrere con questo breve Reportage alcuni dei monumenti più importanti della città sicuramente da non perdere. Il centro storico con la laguna sono stati inseriti nella lista patrimonio dell’umanità dell’UNESCO fin dal 1989, le bellezze della città lagunare sono note in tutto il mondo e necessitano di continui restauri dovuti in parte al rapporto speciale con le acque. Durante il nostro soggiorno abbiamo trovato la città e i suoi monumenti in un ottimo stato di conservazione, soltanto la qualità delle acque ci lascia ancora qualche dubbio. Le origini della città risalgono ai primi insediamenti Romani documentati nel VII sec. d.c., con le invasioni barbariche molti abitanti delle terre ferme si trasferirono nelle isole della laguna, in questo periodo Venezia assume la sua indipendenza e potenza conquistando le coste della Dalmazia e diventando un centro di riferimento per i commerci tra Europa e Asia, stringendo importanti relazioni con l’Impero Bizantino. Durante il XVIII dopo aver raggiunto l’apice della sua raffinatezza e potenza il Ducato di Venezia si avvia verso un inesorabile tramonto, l’ultimo Doge sarà deposto dalle truppe napoleoniche, Venezia sarà poi ceduta agli austriaci per poi passare all’Italia unita nel 1860.

Decidiamo di lasciare l’auto a casa per partire in treno da Bologna, in poco meno di due ore ci troviamo fuori dalla stazione di Santa Lucia, dinanzi all’ondeggiare delle acque della laguna in una tiepida giornata primaverile. Nostra prima tappa è il “ghetto ebraico”, zona che raccomandiamo ai nostri lettori qualora volessero sfuggire ai flussi di turisti e godere di piccole piazzette o “campi”, raccolte e silenziose, frequentate sopratutto dai veneziani. Si prosegue in direzione della “Chiesa di San Giovanni e Paolo”, lungo il tragitto ci fermiamo ad ammirare la magnifica “Cà d’Oro”, il palazzo che si affaccia sul Canal Grande venne costruito tra il 1421 e il 1443 per volere di Marino Contarini, il progetto è attibuito a Matteo Raverti mentre le decorazioni furono realizzate dai maestri lapicidi Giovanni e Bartolomeo Bon. Sono evidenti gli elementi architettonici e decorativi del “Gotico Fiorito” che ritroveremo anche nel “Palazzo Ducale”. Nonostante siano andate perdute con il tempo le decorazione in oro della facciata, i suoi marmi bianchi ancora oggi si riflettono nelle acque del Canal Grande, nella nostra galleria fotografica sono presenti alcune vedute del palazzo visto dal molo opposto presso il Mercato del Pesce.

La “Chiesa di Santa Maria dei Miracoli” è sicuramente un gioiello del Rinascimento veneziano, anche se a costruirla è stato l’archiettto Pietro Lombardo (1435-1515) che proveniva da Milano. I riferimenti all’architettura classica romana e alle nuove tendenze provenienti dalla toscana sono qui riprese in maniera geniale ed inedita, se non si considera la Cà Dario sempre costruita da Lombardo, in cui si ripetono soluzioni decorative simili con marmi policromi. La conclusione dei lavori è datata nel 1488 e prende il nome da un reliquia custodita al suo interno a cui la tradizione popolare attribuiva poteri miracolosi. Ci colpisce per la modernità dei movimenti la “Madonna col Bambino” di Pyrgoteles, ovvero lo scultore greco Giorgio Lascaris che si trova sul portale principale.

Poco distante si trova la “Chiesa di San Giovanni e Paolo” (XIII – XV sec.) che incontriamo in fase di restauro, al suo lato si trova l’ingresso della “Scuola Grande di San Marco” edificata nel corso del XV secolo, in un primo momento dalla bottega di Pietro Lombardo successivamente dal 1490 da Mauri Codussi che pose a termine la facciata. L’archivolto presenta un altorilievo in cui è raffigurato un episodio della vita di San Marco realizzato probabilmente da Bartolomeo Bon. Nella piazza è presente un capolavoro dell’arte Rinascimentale ovvero il “Monumento equestre a Bartolmeo Colleoni” realizzato e mai visto finito dal grande Verrocchio (1435-1488) tra il 1480 e il 1488, traendo ispirazione da modelli precendenti come il monumento a Marco Aurelio a Roma e quello dedicato al Gattamelata a Pavia realizzato da Donatello.

Ci rechiamo all’ingresso dell’ “Arsenale” un tempo cuore della flotta di Venezia, dal XII secolo qui giugevano i legni provenienti dal Cadore, per poi essere adoperati alla costruizione delle navi. Durante tutto il Medioevo l’area subisce numerosi interventi di ampliamento, la “Porta della Terra”, venne costruita verso la fine del Quattrocento e alludeva alla cristianità di Venezia che in questi anni si contrastava l’avanzata turca nel Mediterraneo.

Percorrendo la “riva degli schiavoni” ci dirigiamo verso la meravigliosa “Piazza San Marco”, superato l’ingorgo di turisti all’altezza del “Ponte dei Sospiri” (XVII sec.)  possiamo finalmente ammirare il “Palazzo Ducale”. Costruito tra il XI e il XVI secolo in stile “Gotico Veneziano”, l’edificio subisce numerosi ampliamenti e modifiche così che da fortezza difensiva il suo uso venne mutato un palazzo residenziale del Doge. Ai suoi angoli sono presenti due altorilievi datati intorno al ‘300, realizzati da Filippo Calendario o da artisti lombardi attivi in città, in cui sono raffigurate “L’ebrezza di Noè” e “Adamo ed Eva”. Dal lato della piazza la facciata del palazzo si ripete nello schema decorativo e architettonico, terminando dal lato adiacente alla basilica con quella che viene in genere detta la “Porta della Carta”, attribuita in base a recenti studi allo scultore dalmata Giorgio da Sebenico (1410-1475) probabilmente diretto nei lavori da Andrea Bregno (1518-1573). Proprio all’entrata della porta si trova un curioso monumento, detto dei “Tetrachi” anch’esso trafugato da Costantinopoli durante la IV crociata, viene datato intorno al III – IV secolo ed è costituito in porfido rosso probabilmente proveniente dall’Egitto, le sculture simboleggiavano l’unione tra i Cesari e gli Augusti, cioè tra l’Impero Romano d’Occidente e quello d’Oriente. Ricordiamo la presenza nel “Palazzo Ducale” del museo e delle stupende sale di rappresentanze in cui sono tutt’ora conservate stupende opere del Veronese (1528-1588), Tintoretto (1519-1594), Palma il Giovane (1544-1628) e del grande Tiziano (1485-1576).

La “Basilica di San Marco” la fotografiamo putroppo con le impalcature dei restauratori a cui auguriamo un buon lavoro, l’antica chiesa costruita per ospitare le spoglie di San Marco che giunsero in città il 31 gennaio 829 è stata ampliata più volte nel corso dei secoli, l’edificio iniziale in stile romanico-bizantino, assume caratteristiche del gotico fiorito con gli interventi effettuati dal 1063 in poi dal doge Domenico Contarini e dai suoi successori. La facciata principale si compone di 5 archi decorati con bellissime strombature, le colonne, alcuni fregi decorativi e i quattro cavalli di bronzo provengono dall’ippodrono di Costantinopoli, le lunette del piano superiore vennero aggiunte dalla bottega dello scultore toscano Pietro Lamberti tra il 1384 e il 1430 ed arricchite ai lati con sculture che raffigurano guerrieri ed evanagelisti, mentre agli angoli estremi della facciata troviamo le statue dell’Arcangelo Gabriele e della Vergine. Sono evidenti i riferimenti all’architettura mediorientale, lo dimostrano anche le cupole rivestite in bronzo che ricordano la cappella bizantina della “Vergine delle Rocce” a Costantinopoli. Meritano sicuramente molta attenzione i fregi decorativi dei tre archi del portale principale, i due più esterni presentano scene in cui sono raffigurate i lavori dell’uomo e le allegorie dei mesi dell’anno, tematiche care al gotico e che qui assumono il senso di monito verso il fedele, che potrà accedere alla salvezza eterna solo dopo l’espiazione dei suoi peccati tramite il lavoro quotidiano. Di particolare pregio è anche il mosaico del “Portale di Sant’Alipio” in cui è rappresentata la prima versione dell’edificio durante il trasporto del corpo dell’evangelista e la “Porta dei Fiori” sul lato nord. All’interno della Basilica si possono ammirare gli splendidi mosaici dal fondo oro che ricoprono gran parte delle pareti e delle volte realizzati da artisti veneziani e bizantini. Con il passare dei secoli parte della decorazione musiva rischiava di essere perduta, per questo motivo alcuni mosaici furono rielaborati da vari artisti, ricordiamo quelli più celebri: Paolo Uccello (1397-1475), Andrea del Castagno (1421-1457), Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto e Tiziano.

Il Campanile si trova in maiera insolita isolato dall’edificio sacro, questo ha fatto ipotizzare che inizialmente si trattasse di una torre di avvistamento e che solo in secondo momento venne convertita in campanile. Edificato nel corso del XII secolo è stato un riferimento per molte costruzioni sacre successive specie nell’area veneta. Nel 1514 subì alcune modifiche ad opera dell’architetto Giorgio Spavento, come l’aggiunta della cuspide su cui poggia la statua dell’Arcangelo Gabriele e l’ampliamento della cella campanara. E’ opera di Jacopo Sansovino (1486-1570) la loggetta classicheggiante situtata alla base del campanile e portata al termine 1537. Nel 1902 avvenne il crollo della torre campana dopo alcuni interventi di restauro, il campanile fù ricostruito identico e nello stesso luogo d’origine nell’arco di dieci anni.

Come ultimo monumento vogliamo segnalare la “Scuola Grande di San Giovanni Evangelista”, si trova nel sestriere di San Polo ed è tra le piu antiche della città, il primo nucleo fù eretto nel 1261 ma è durante il XV secolo che assume l’aspetto attuale. Numerosi artisti hanno contribuito a rendere celebre quest’edificio, all’suo interno sono presenti opere di molti artisti importanti, ne ricordiamo alcuni: Jacopo Bellini (1396-1470), Gentile Bellini (1429-1507), Vittore Carpaccio (1465-1526) e il Perugino (1448-1523). L’estetica rinascimentale che caratterizza gli interventi del XV secolo è ben visibili nel “Setto” d’ingresso del cortile realizzato da Pietro Lombardo in cui è protagonista l’aquila dell’evangelista con tre libri tra le zampe.

E’ stata una breve visita che ci ha permesso di rivedere alcuni monumenti della città con un occhio diverso, più attento ai particolari, in cui si è preferito raccontare monumenti “minori” a quelli già noti e più volte documentati, oltre alla galleria fotografica è stato realizzato un piccolo video visibile sul nostro Canale Youtube.

Link consigliati:

Polo Museale Veneziano

Musei Civici Venezia

 

La Redazione.

Video Reportage:

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