Mantova (Lombardia)
Mantova, (Lombardia)

visitata nel aprile 2014

La splendita città di Mantova sorge come per incanto dalle acque del Mincio, in origine interamente circondata da quattro laghi di cui uno venne prosciugato rendendola una penisola come ci appare oggi. I primi insediamenti sono della civiltà etrusca a cui seguono i Celti e i Romani che dominarono la città sino 475 anno dell’invasione dei Goti di Odoacre e poi di Teodorico. Durante il Medioevo la città governata dai Canossa si abbellì con numerosi edifici religiosi mentre molti edifici civici vennero costruiti dalla famiglia Bonacolsi durante il Duecento, ma è con l’affermarsi della famiglia dei Gonzaga che Mantova assume un ruolo centrale per l’arte, infatti insieme all’incatevole città di Sabbioneta, è stata inserita nei siti patrimoni dell’umanità protetti dall’UNESCO. Durante la nostra visita la città presentava numerosi monumenti in restauro per la sua candidatura come capitale europea della cultura nel 2019, abbiamo deciso così di ridurre le fotografie nella gallerie immagini nonostante la città si sia mostrata in tutta la sua bellezza.

Doveva essere il simbolo del prestigio dei Gonzaga la “Basilica di S. Andrea” progettata dal grande architetto Leon Battista Alberti (1404-1472) putroppo mai completata. Sul precedente edificio romanico si iniziò la ricostruzione il 12 giugno del 1472 della nuova basilica orientata questa volta sull’asse di “Palazzo Te” e “Palazzo Ducale”, la facciata conserva ancora l’antico campanile (1413-1414) e presenta elementi classici rivisitati dalle nuove teorie prospettiche dell’Alberti, lo studio degli archi di trionfo romani e le regole matematiche della proporzione degli elementi fanno di questa costruzione un gioiello dell’architettura rinascimentale. La cupola fu costruita solo nel 1733 opera dell’architetto messinese Filippo Juvarra (1678-1736) che si ispirò ai modelli del Borromini.Un appunto sull’ “ombrellone” l’arco che sovrasta il timpano, svolge la funzione di mascherare l’altezza della navata centrale, ma permette anche tramite un vetrata sul retro l’entrata della luce all’interno dell’edificio, durante il XIX secolo si pensava erroneamente che non fosse un elemento presente nel progetto albertiano e si pensò di rimuoverlo, la decisione fortunatamente fù abbandonata.

Adiacente alla piccola “Piazza Mantegna” si apre la raccolta “Piazza delle erbe” dove si trovano altri importanti monumenti, ricordiamo per primo l’elegante palazzo signorile del mercante milanese Giovanni Boniforte da Concorezzo, costruito nel 1455 e decorato con bellissime terrecotte. Nella stessa piazza si trova anche la “Rotonda di Matilde” voluta proprio dalla contessa Matilde di Canossa, venne costruita nel XI secolo prendendo come riferimento i canoni dell’architettura romanica lombarda, al suo fianco si trova il “Palazzo della Ragione” con la “Torre dell’orologio” costruita nel 1473 dall’architetto Luca Fancelli (1430-1502) allievo del Brunelleschi.

Ci incamminiamo verso “Palazzo Ducale” decidendo di fare una breve sosta alla “Casa del Mantegna”, l’edificio a pianta quadrata presenta al suo interno un cortile circolare che divide le 15 stanze, l’artista finì per indebitarsi non riuscendo a portare al termine il progetto da lui stesso ideato così il palazzo fù ceduto ai Gonzaga. A pochi passi troviamo la “Chiesa di San Sebastiano” iniziata nel marzo 1460 su commissione di Ludovico II Gonzaga e progettata dall’ Alberti, anche se l’architetto non potè assistere ai lavori in prima persona, sono già presenti nel progetto della chiesa gli elementi architettonici che saranno riutilizzati nella “Basilica di San Andrea”, purtroppo durante i lavori di restauro di fine Ottocento l’edificio è stato modificato in alcune sue parti, come l’aggiunta delle due scale d’ingresso che sostituiscono l’originale accesso laterale porticato.

Giungiamo in “Piazza Sordello” dove possiamo ammirare l’elegante “Palazzo Ducale”, costruito da Federico I Gonzaga e progettato da Luca Fancelli nella seconda metà del Quattrocento, esso subisce numerosi adattamenti in base alle esigenze delle corti che si susseguono nel tempo, di particolare importanza è il ciclo pittorico “cavalleresco arturiano” realizzato dal Pisanello (1395-1455) tra il 1439 e il 1442 situato nelle stanze del “Palazzo del Capitano”. Il palazzo si collega con il “Castello di San Giorgio” (1395-1406) conservato oggi in ottimo stato, esso custodisce al suo interno gli affreschi della “Camera degli Sposi” di Andrea Mantegna (1431 -1506) realizzati tra il 1465 e il 1474. Viene invece detta “La Rustica” l’ala del complesso originariamente destinata alla vendita dei cavalli, essa venne costruita da Giovan Battista Bertani (1516-1576) e decorata da Giulio Romano (1499-1546) con gli stucchi che imitano l’effetto rustico del bugnato e imprimono un senso di movimento con le stupende colonne tortili scanalate.

Ultima tappa del nostro breve viaggio a Mantova è “Palazzo Te”, immerso una volta nel verde e distante dal centro storico il palazzo era la residenza di corte ma sopratutto il luogo dove si addestravano e selezionavano i cavalli della scuderia dei Gonzaga. I lavori di costruzione furono affidati a Giulio Romano nel 1524 dal marchese Federico II Gonzaga. L’edificio si presenta come un capolavoro assoluto dell’arte manierista, in cui gli elementi archiettonici e quelli artistici si distaccano dalla simmetria classica del Rinascimento, alcuni esempi bizzarri di questa nuova estetica li ritroviamo nel “Cortile d’onore” con i “triglifi cadenti” e nelle magnifiche pitture della “Sala dei Giganti”. 

Link consigliati:

Comune di Mantova

UNESCO – Mantova e Sabbioneta

 

La Redazione.

Video Reportage: